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NUDISMO: é reato?

21 Gennaio 2021 By corra Lascia un commento

Tutti sappiamo che praticare il nudismo all’aperto in zone dove esso è tollerato o che è risaputo che si pratichi non da adito a nessuna azione legale contro di noi come stabilito dalla Corte di Cassazione in varie sentenze, ma per avere un quadro completo e Legale, proponiamo un articolo dove in maniera chiara e concisa ci da un quadro legale e giurisprudenziale su cosa la legge preveda:

C’era una volta il reato di atti osceni in luogo pubblico. Oggi, a seguito della depenalizzazione [1], gli atti osceni sono puniti con una mera sanzione amministrativa, a meno che il fatto non sia commesso all’interno o nelle immediate vicinanze di luoghi abitualmente frequentati da minori e se da ciò deriva il pericolo che essi vi assistano.

L’oscenità è tradizionalmente collegata all’esibizione delle parti intime del proprio corpo, soprattutto se fatta in posti particolarmente visibili. Di conseguenza, sarebbe facile pensare che sia un atto osceno anche stare svestiti in spiaggia: è il caso dei nudisti, cioè di coloro che rinnegano qualsiasi costume e che, per una scelta ben precisa, decidono di prendere il sole completamente nudi.

Il nudismo è reato? 

Vediamo cosa dicono la legge e la giurisprudenza.

Nudismo: cos’è?

Chiariamo prima il concetto di nudismo. Per nudismo non ci si riferisce solamente alla pratica di prendere il sole in spiaggia svestiti, ma alla scelta più radicale di vivere a contatto con la natura privandosi dell’”impedimento” costituito dai vestiti.

Sarebbe più corretto parlare di naturismo, oggetto, qualche anno fa, perfino di una proposta di legge.

Nudismo: è atti osceni?

A lungo si è dibattuto sulla possibilità che il nudismo costituisse reato; nello specifico, reato di atti osceni.

Il problema si è posto soprattutto negli anni addietro, prima della depenalizzazione citata. Il codice penale, infatti, diceva che chiunque, in luogo pubblico o aperto o esposto al pubblico, compiva atti osceni, era punito con la reclusione da tre mesi a tre anni.

Sempre il codice penale afferma (ancora oggi) che si considerano osceni gli atti e gli oggetti che, secondo il comune sentimento, offendono il pudore [2]. Si capirà, quindi, che il nocciolo della questione sta tutto nel capire cosa siano gli atti osceni e cosa sia capace di offendere il pudore.

Atti osceni: cosa sono?

Si tratta di un concetto generale, il cui significato è soggetto all’evolversi dei costumi e delle abitudini. Facciamo alcuni esempi molto significativi.

Secondo una sentenza della Corte di Cassazione del 1959, un bacio può concretare o meno un atto di libidine e, quindi, un atto osceno a seconda dell’impulso che lo ha determinato e del modo in cui è dato. Secondo i giudici, un bacio può essere espressione di un affetto quanto mai puro, come quello del figlio alla madre o viceversa, oppure manifestazione di amicizia o, ancora, di lussuria [3].

Secondo una sentenza del 1976, afferrare pubblicamente una donna per le braccia, nel tentativo di stringerla a sé, accompagnando questi gesti con parole chiaramente rivelatrici di un intento lascivo, integrano il reato di atti osceni, in quanto offendono il pudore secondo il comune sentimento [4].

Nudismo: é reato?

Con un’importante sentenza del 2000, la Corte di Cassazione ha stabilito che il nudo integrale, se praticato in luoghi (ad esempio, spiagge) riservati o frequentati solamente o prevalentemente da chi condivide il naturismo, non costituisce reato, in quanto non offende la moralità o il pudore di chi osserva [5]. Ovviamente, a patto che il nudo non sia accompagnato da atteggiamenti erotici di chi lo esibisce.

Nel 2012 la Corte di Cassazione è tornata sul tema punendo un bagnante che mostrava le sue parti intime in una spiaggia non riservata ai nudisti [6].

Come si può vedere, l’evoluzione giurisprudenziale è andata di pari passo con quella di morale e di comune senso del pudore diffusasi in società. Il nudo integrale nelle spiagge normalmente frequentate da nudisti non costituisce il reato di atti osceni in luogo pubblico perché non offende il pudore degli altri bagnanti.

Al contrario, si incorre in sanzione se la spiaggia (o il luogo pubblico) non è “preparato” a questo tipo di esternazioni.

Nudismo: quando é reato?

Alla luce di quanto sopra detto, si può dire che il nudismo costituisce reato quando è praticato in luoghi non adatti all’esibizione del corpo così come Madre Natura l’ha fatto: si pensi a chi viaggi nudo in treno o in autobus, ma anche a chi prenda la tintarella completamente privo di costume in una spiaggia per famiglie.

A seguito della depenalizzazione, il reato di atti osceni è stato radicalmente trasformato. Il codice penale, oggi, dice che chiunque, in luogo pubblico o aperto o esposto al pubblico, compie atti osceni è soggetto alla sanzione amministrativa pecuniaria da cinquemila a trentamila euro [7].

Resta invece il reato (reclusione da quattro mesi a quattro anni e sei mesi) se il fatto è commesso all’interno o nelle immediate vicinanze di luoghi abitualmente frequentati da minori e se da ciò deriva il pericolo che essi vi assistano.

Girare nudi per strada nei paraggi di una scuola, quindi, integra il reato di atti osceni anche se nessun bambino osservi: è sufficiente il semplice pericolo che ciò accada.

  • Autore: Mariano Acquaviva

 

[1] D. lgs. n. 8/2016 del 15.01.2016.

[2] Art. 529 cod. pen.

[3] Cass., sent. del 24.03.1959.

[4] Cass., sent. n. 5873/1976 del 13.05.1976.

[5] Cass., sent. n. 3557/2000.

[6] Cass., sent. n. 28990/2012.

[7] Art. 527 cod. pen.

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NUDISMO: é reato?

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Nuove zone Italia dal 17 gennaio 2021

17 Gennaio 2021 By corra Lascia un commento

Cerchiamo di fare un pò di chiarezza su cosa si può fare e cosa no, regole in vigore fino al 15 febbraio 2021 pubblicando questo breve riassunto sulle restrizioni. Per maggiori chiarimenti vi preghiamo consultare il DPCM integrale.

VIETATO IL TRANSITO TRA REGIONI – Con l’entrata in vigore di questo nuovo Dpcm, e fino al 15 febbraio 2021, non si potranno superare i confini regionali anche se le Regioni sono in fascia gialla. Sono quindi vietati tutti gli spostamenti in entrata e in uscita tra i territori di diverse Regioni o province autonome, salvo quelli motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità, ovvero per motivi di salute. In ogni caso resta consentito il rientro presso la propria residenza, domicilio o abitazione.

LE ZONE ROSSE – Nelle zone rosse sono vietati gli spostamenti anche all’interno del proprio Comune. In linea generale nelle zone rosse ci si può spostare da casa solo per motivi di lavoro, salute, urgenza. Resta possibile, nell’ambito del territorio comunale, andare a casa di amici e parenti in massimo due persone. Vengono poi sospese le attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per generi alimentari, farmacie, parafarmacie, tabacchi, edicole e benzinai. Si fermano anche i ristoranti, bar, pub, gelaterie e pasticcerie (restano ammesse la consegna a domicilio e l’asporto fino alle 22). Resta valida la regola del coprifuoco che vieta gli spostamenti dalle 22 alle 5. Sono aperti concessionari di auto e moto, officine, gommisti, ricambisti e autolavaggi.

LE ZONE ARANCIONI – Per le Regioni che passano alla zona arancione rimane valida la regola del coprifuoco. Permane il divieto di spostamento da e verso altre regioni e dal comune di residenza. Sono ammessi gli spostamenti all’interno dello stesso comune e nella misura di una volta al giorno, per andare a trovare amici o parenti, fino a un massimo di due persone (oltre ai minori di 14 anni, che non rientrano nel conteggio). Chiudono ristoranti, bar, gelaterie, pasticcerie, restano invece aperti i negozi. Sono aperti concessionari di auto e moto, officine, gommisti, ricambisti e autolavaggi.

LE ZONE GIALLE – Nelle parti del territorio in zona gialla, come ad esempio la provincia di Trento, le misure sono mese restrittive. Rimane la regola del coprifuoco, che quindi vieta gli spostamenti dalle 22 alle 5. Non è consentito muoversi verso un’altra regione. I negozi restano aperti e le attività di bar e ristoranti potranno proseguire fino alle 18, anche la domenica. È possibile far visita ad amici e parenti, anche al di fuori del proprio comune di residenza, una sola volta al giorno e fino a un massimo di due persone.

Mappa aggiornata al 25 gennaio 2021 con riportati indici Rt

Alleghiamo il link del GOVERNO ITALIANO dove cliccando sulla propria regione si ha subito il quadro dettagliato sulle restrizioni:

http://www.governo.it/

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Breve storia sulla nascita del naturismo

9 Gennaio 2021 By corra Lascia un commento

Scrivere sulla nascita del nudismo in poche righe non è facile ma vediamo di fare un riassunto delle tappe fondamentali che hanno portato ai giorni nostri. Non è facile datare con precisione la nascita del nudismo, ma come per tutti gli usi e costumi attuali dobbiamo per forza risalire al passato, alle antiche civiltà quali la Greca e la Romana dove i giovani in appositi spazi chiamati Gymnasiun,  si allevano per le gare atletiche completamente nudi (La parola deriva da Gymnos, ovvero nudo).

Nel IV secolo (era volgare) si diffuse poi l’eresia cristiana degli Adamiti i quali sostenevano che la nudità essendo il corpo un opera di Dio non poteva essere peccaminosa nel suo contesto di nudo (privo di riferimenti/pratiche sessuali) infatti Adamo prima di conoscere il peccato viveva completamente nudo. Verso la fine del XIX durante il regno del Kaiser Guglielmo II il naturismo comincio a muovere i primi passi, dove la nudità era già consentita in alcuni ambiti privati tipo saune diffusissime nei paesi nordici fino alla Svezia.

Possiamo dire che il naturismo nacque in Germania dal 1 novembre 1904 dove un gruppo di studenti per protesta contro l’invadente omologazione della civiltà che si stava imponendo fondando il movimento dei  Wandervogel (Uccello Vagabondo), questi promuovevano escursioni, sport completamente nudi che poi finivano in bagni rinfrescanti in fiumi, laghi o mare non rilegando più la nudità a luoghi chiusi quali saune, trovando spazi ad esso dedicato. Questo modo di vivere all’aperto fece in modo che nel 1918 si cominciò a parlare in Germania di Frei-Körper-Kultur (“Cultura del corpo libero”) ed è sempre in Germania che negli anni 20 si diffonde la Nacktkultur ossia la cultura della nudità. Con l’avvento del Nazismo il movimento che nel frattempo aveva cambiato il suo nome in FKK (“Freikörperkultur”) nel 1933 venne dichiarato fuori legge a tutti gli effetti.

Ma orami la corrente filosofica della nudità si era sparsa in tutta Europa varcandone i confini ed arrivando anche negli USA. Tutt’oggi le strutture naturiste/nudiste infatti vengono segnalate con la sigla FKK. Intorno agli anni 1960 ispirati da questo modello nacquero in Istria (ora Repubblica di Croazia) due tra i più noti villaggi FKK e precisamente il Koversada (1961) e il Valalta (1968) e altri campeggi e spiagge naturiste su tutto il territorio croato. Anche l’Italia se pur come ultima, forse per il pesante credo Cristiano-bigotto dove nudità è sinonimo da sempre di sesso e perversione (ma non sta a me giudicare) nel 1964 nacque l’Unione naturisti italiani (U.N.I.) e successivamente nel 1966 l’Associazione Naturista Italiana (A.N.ITA.) alla quale si aggiunse in epoca più recente solo nel 1972 la Federazione Naturista Italiana (FENAIT).

 

Per chi volesse approfondire l’argomento consigliamo i seguenti link:

http://www.liburniats.org/p/la-storia_11.html

http://www.unionenaturistisiciliani.it/nudismo-e-naturismo/storia-del-naturismo

https://it.wikipedia.org/wiki/Naturismo

Naturismo: filosofia e origini

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Auguri di buone feste lo Staff

22 Dicembre 2020 By Staff Lascia un commento

https://www.vivinaturista.it/wp-content/uploads/2020/12/buon-natale.vivi_.mp41.mp4

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Naked Yoga

2 Dicembre 2020 By corra Lascia un commento

 

 

Parliamo di YOGA e specificamente della nuova moda di praticarlo nudo, che poi tanto nuova non è, infatti in realtà questa pratica esiste da secoli, con le pratiche spirituali che d’altronde hanno a lungo usato la nudità come mezzo per eliminare le costrizioni e le barriere mentali.

Ma quale valore aggiunto dovrebbe essere apportato dal ripetere questa pratica senza vestiti?

Con lo yoga nudo si cerca di sentirsi maggiormente a proprio agio nell’avvertire la propria pelle, e di essere liberi dai vestiti nella realizzazione dei propri movimenti. Praticandolo non si ottengono solo benefici fisici ma si migliora il collegamento con il respiro e il proprio corpo, si impara ad accettare i propri limiti e si impara ad esplorare le proprie capacità ed  accettare il proprio corpo senza  averne “timore nell’esibirlo” insomma si acquista sicurezza in sé stessi.

Benefici dello Yoga: una pratica costante delle posture/asana dona flessibilità e forza muscolare, mantiene elastiche le articolazioni e scioglie le rigidità della colonna vertebrale. Inoltre la particolare attenzione data al respiro dona una maggiore consapevolezza del proprio corpo, creando una sensazione di benessere e di equilibrio psico-fisico.

 

1-Porta equilibrio e armonia a corpo, mente e spirito

2-Rivitalizza corpo e mente

3-Aumenta la circolazione e riduce la pressione alta

4-Rafforza e tonifica i muscoli

5-Aiuta a disintossicare il sistema

6-Migliora le funzioni degli organi interni

7-Equilibra il sistema muscolare

8-Aumenta il metabolismo e l’energia

9-Aiuta a migliorare forza, flessibilità ed equilibrio

Oltre a questi benefici fisici calma la mente e può aiutare a ridurre depressione, stress e insonnia

In conclusione possiamo dire che se da un lato lo yoga tradizionale è l’ideale per la cura del corpo e dello spirito, lo yoga “senza veli” è un modo per sentirsi meglio con se stessi e per accettarsi.

 

Articolo tratto dai seguenti link, i quali per chi volesse approfondire la storia sulle origini dello Yoga e altre nozioni invitiamo a visionare:

https://casayogamilano.com/quali-sono-le-origini-dello-yoga/

https://www.mitindo.it/news/2018/09/fare-yoga-nudi-ultima-tendenza-benessere/127651/

 

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